Storia dell'inno: "Redento" - Titolo in inglese: "Redeemed"




Frances Jane Crosby, figlia di John e Mercy Crosby, nacque nella contea Putnam di New York, il 24 marzo 1820. Divenne cieca all’età di sei settimane durante un periodo di malattia. Ella era in grado di comporre in qualsiasi momento e senza aspettare alcuna ispirazione speciale. Avendo anche avuto una istruzione tecnico-musicale fu anche in grado di comporre delle melodie per alcuni dei suoi inni.
Fanny amava il suo lavoro ed era contenta di farlo. Era sempre pronta sia a simpatizzare nel dolore che a partecipare a riunioni gioiose. Il segreto della sua soddisfazione trae origine sin dalla sua prima composizione, all’età di otto anni, che, come lei stessa affermava, rimase il motto della sua vita: “O che anima felice sono io! Sebbene io non possa vedere, sono decisa a far sì che in questo mondo io mi senta soddisfatta”. Quante benedizioni io godo che altri non hanno, perciò, piangere o sospirare non posso perchè sono cieca, né voglio! Questa continuò ad essere la sua filosofia. “Se non fosse stato per la mia infermità”, ella diceva, “probabilmente non avrei avuto una così buona formazione né una così grande influenza e, certamente, nemmeno una memoria così sviluppata”. Così disse una volta: “Mamma, se potessi scegliere, sceglierei di rimanere cieca… perchè quando morirò, la prima faccia che vedrò sarà la faccia del mio amato Salvatore”.
Fanny sapeva a memoria molte parti della Bibbia e già prima che avesse compiuto i dieci anni, si era imposta di imparare a memoria i primi quattro libri dell’Antico Testamento ed anche i quattro Vangeli. Ha cercato di portare gli altri al suo Salvatore, non solo attraverso i suoi inni, ma anche attraverso la sua vita personale.
Il suo famoso inno gospel, Redemeed, comparve la prima volta - su melodia festosa di Kirhpatrick - in un innario pubblicato nel 1882 da Fanny Crosby ed è uno tra i più di 8000 scritti dalla poetessa cieca più famosa tra le scrittrici della storia americana. Questo inno aveva originariamente una ulteriore strofa che in molti innari risulta assente. La quinta strofa dice così: So che c’è una corona che aspetta, in una dimora laggiù per me, e presto, con gli spiriti resi perfetti, a casa col Signore sarò.
Con tale gioioso gospel, l’autrice elenca molte benedizioni di cui lei gode grazie all’opera redentrice di Cristo. Ci rallegriamo con lei quando cantiamo queste parole concernenti la nostra salvezza:
Siamo fatti Suoi figli per sempre (Strofa 1)
Viviamo costantemente nella luce della Sua presenza (Strofa 2)
Siamo custoditi e guidati da Lui (Strofa 4)
Siamo lieti nel Signore (Strofa 2)
Con gioia meditiamo le cose del Signore (Strofa 3)
Abbiamo un canto nei nostri cuori, anche nei tempi bui (Strofe 3 e 4)
Un giorno saremo con Lui nel cielo (Strofa 4)
Avremo ricompense celesti ed una dimora laggiù (Strofa 5)


Inno in italiano

Inno in inglese


Ecco il testo nell'originale dell'Inno di Spafford


Redento, come mi piace annunciarlo!
Redento dal sangue dell’Agnello
redento mediante la Sua infinita misericordia
Suo figlio, e per sempre, sono io

Coro: Redento, redento, redento dal sangue dell’Agnello,
redento, redento, Suo figlio, e per sempre, sono io.

Redento, e così felice in Gesù, 
nessuna lingua può dire la mia estasi,
so che la luce della Sua presenza 
con me fa continuamente abitare.

Coro: Redento, redento…

Penso al mio benedetto Redentore, 
penso a Lui tutto il giorno
canto, perché non posso tacere
Il suo amore è il tema del mio canto.

Coro: Redento, redento…

So che vedrò nella Sua bellezza 
Il Re nella cui via mi diletto 
che con amore guarda miei passi, 
e mi concede canti nella notte.

Coro: Redento, redento…

So che una corona mi attende,
In una dimora laggiù per me,
E presto, con gli spiriti resi perfetti,
A casa col Signore, sarò.

Coro: Redento, redento…

Inno riportato su "Inni di lode" N° 450


Vivevo nel mal, nell'errore
Ma Cristo un dì mi cercò.
Redento, miracol d'amore,
Al Padre mi riconciliò.

Coro: Redento, redento, Col sangue del divino Agnel;
Redento, redento, erede or sono del ciel
.

Se penso a Gesù e al Suo amore
Non posso, non posso, arrestar
La gioia che sgorga dal cuore
Che sempre mi spinge a cantar.

Coro: Redento, redento...

Già provo un po' della gloria,
Che in cielo in eterno godrò;
Potrò allor cantare la storia,
Di Cristo che tanto m'amò.

Coro: Redento, redento...



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